L’Isola della Discordia di Barcellona

Laia Salvador Pujol
Laia Salvador Pujol

Un isolato speciale sul Passeig de Gràcia

Nel cuore del Passeig de Gràcia, una delle strade più eleganti di Barcellona, si trova un isolato davvero singolare.
Qui sorgono tre dei palazzi più famosi del modernismo catalano: Casa Lleó i Morera, Casa Amatller e Casa Batlló.

Questo isolato è noto come l’Isola della Discordia, perché i tre edifici, affiancati, sembrano contendersi lo sguardo dei passanti.
Il nome deriva dalla rivalità professionale dei loro architetti: Lluís Domènech i Montaner, Josep Puig i Cadafalch e Antoni Gaudí, i protagonisti assoluti della stagione modernista.


Perché “Isola della Discordia”?

I giornali e i cittadini dell’epoca iniziarono a interpretare la presenza delle tre case come una vera e propria gara: chi riusciva a costruire l’edificio più bello e spettacolare?

In spagnolo la parola manzana significa sia “isola” sia “mela”. Da qui il gioco di parole con la mela della discordia della mitologia greca.


La leggenda della mela d’oro

Il riferimento mitologico è chiaro:
durante le nozze tra Peleo e Teti, la dea della Discordia Eris non venne invitata.
Per vendicarsi, lasciò sul tavolo dei doni una mela d’oro con inciso Kallisti (“alla più bella”).

La mela venne contesa da Era, Atena e Afrodite. Per decidere chi fosse la legittima destinataria, Zeus affidò la scelta a Paride, principe di Troia.
Paride consegnò la mela ad Afrodite, che in cambio gli promise l’amore di Elena di Sparta.
Elena fuggì con lui a Troia, dando origine alla leggendaria guerra di Troia.

Allo stesso modo, sul Passeig de Gràcia la “mela della discordia” diventa un isolato di case che si contendono il titolo di più bella.


Casa Lleó i Morera – Domènech i Montaner

La prima casa che incontriamo salendo lungo il Passeig de Gràcia è la Casa Lleó i Morera, progettata da Lluís Domènech i Montaner.

Caratteristiche principali:

  • Un’elegante tribuna-balcón che si affaccia sulla strada.
  • Una torre che svetta in alto, visibile da lontano.
  • Sculture in facciata che celebrano le invenzioni tecnologiche dell’epoca (telefono, lampadina, fonografo).

È un edificio che unisce eleganza decorativa e spirito innovativo.


Casa Amatller – Puig i Cadafalch

Subito accanto sorge la Casa Amatller, opera di Josep Puig i Cadafalch.
La sua facciata, dai colori vivaci e dalle linee più rigide rispetto agli altri edifici vicini, richiama l’architettura dei Paesi Bassi.

Il dettaglio più celebre è il tetto a gradoni, che ricorda un castello fiammingo.
All’interno, la casa conserva ancora decorazioni moderniste originali, arricchite da simboli legati alla famiglia Amatller, famosa per la produzione di cioccolato.


Casa Batlló – Antoni Gaudí

L’edificio più noto dell’isolato è però la Casa Batlló, disegnata da Antoni Gaudí.

Le sue forme sinuose e curve evocano la natura, con balconi che sembrano teschi e un tetto ricoperto da scaglie di drago.
Gaudí si ispirò alla leggenda di San Giorgio, patrono della Catalogna:

  • il drago è rappresentato dal tetto ondulato,
  • la croce in cima simboleggia la spada del santo,
  • le finestre e i balconi richiamano ossa e crani, quasi un campo di battaglia pietrificato.

Casa Batlló è oggi patrimonio UNESCO e una delle attrazioni più visitate di Barcellona.


Qual è la tua preferita?

Passeggiando lungo questo isolato, ognuno resta colpito da dettagli diversi:
l’eleganza della Casa Lleó i Morera, la geometria fiamminga della Casa Amatller o la fantasia onirica della Casa Batlló.

👉 Qual è la tua preferita?
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